2 aprile 2005 – Il Papa era morto da circa quattro ore, sabato notte, quando Ivan Dragicevic, uno dei sei “ragazzi di Medjugorje” ha avuto la sua apparizione quotidiana a Boston: mentre Ivan pregava, come di consueto, guardando la Madonna, alla sinistra di lei è apparso il Papa.
Antonio Socci*, attraverso le sue tante fonti e proseguendo le sue indagini su Medjugorje, riporta:”il Papa era sorridente, appariva giovane ed era molto felice. Era vestito di bianco con un mantello dorato. La Madonna si è voltata verso di lui e i due, guardandosi, hanno entrambi sorriso, un sorriso straordinario, meraviglioso. Il Papa continuava estasiato a guardare la Giovane Donna e lei si è rivolta verso Ivan dicendogli: ‘il mio caro figlio è con me’ Non ha detto nient’altro, ma il suo volto era raggiante come quello del papa che ha continuato a guardare il volto di lei”.
La notizia sensazionale rimbalza dai telefonini ai siti internet, dagli Stati Uniti a Medjugorje a Roma, dove migliaia di persone sostano in coda per pregare a San Pietro, sulle spoglie mortali di Karol Wojtyla. Dopo averne verificato – da più fonti, dirette e serie – l’attendibilità, siamo in grado di riferirla sebbene non sia ufficiale.
I cristiani ripetono ogni domenica nel Credo: “credo nella vita eterna”, eppure ovviamente la notizia di questa apparizione è veramente eccezionale, come eccezionale è stata l’esistenza terrena di questo papa e come eccezionale è il “caso Medjugorje”.
Si ricordi inoltre che la Madonna di Medjugorje è stata, fin dall’inizio, molto decisa nel voler ricordare alla nostra generazione la realtà della vita eterna, della vita definitiva che è la vita vera. Infatti già al secondo giorno delle apparizioni (il 25 giugno 1981) ha tranquillizzato una delle ragazze, Ivanka, ancora angosciata dalla recente morte della madre e poi gliel’ha mostrata, vicina a sé. Inoltre alcuni dei veggenti testimoniano di essere stati portati a “vedere” l’inferno, il purgatorio e il paradiso, come ai bambini di Fatima fu mostrato l’inferno.
In una splendida meditazione teologica su Medjugorje don Divo Barsotti spiegava: “con Maria appare il mondo nuovo… E’ come se d’improvviso si facesse visibile un mondo sempre presente, ma che abitualmente rimane nascosto; come se gli occhi dell’uomo acquistassero un nuovo potere visivo… Dalle apparizioni abbiamo la certezza di un mondo di luce, di purezza e di amore… nella Madonna è la creazione intera che si è rinnovata. E’ lei stessa la nuova creazione, non contaminata dal male e vittoriosa…”
L’apparizione è tanto più sensazionale se si pensa che la morte di Giovanni Paolo II è avvenuta durante la festa della Divina Misericordia (da lui istituita) che – nelle intenzioni del Papa – doveva essere la chiave di lettura del Novecento e della storia intera (come ha sottolineato anche nell’ultimo libro, Memoria e identità).
Che la morte del Papa sia avvenuta proprio in questa festa (che inizia ai Vespri del sabato) è straordinariamente significativo. Anche perché era un “primo sabato” del mese, giorno in cui – secondo la pia pratica istituita dalla Vergine di Fatima – lei stessa chiama chi si affida a lei. L’ “implicazione” di papa Wojtyla con Fatima del resto è ormai notissima. Meno nota è la sua apertura a Medjugorje (ancora non riconosciute dalla Chiesa), ma sono tantissime e univoche le testimonianze. Due sono i casi più eclatanti: durante un incontro con i vescovi dell’Oceano Indiano (il 23 novembre 1993), a un certo punto – parlando di Medjugorje – Giovanni Paolo II disse: “Questi messaggi sono la chiave per comprendere ciò che avviene e ciò che avverrà nel mondo”. E a monsignor Krieger, già vescovo di Florianopolis, in partenza per il villaggio della Bosnia, il 24 febbraio 1990, il Santo Padre disse: “Medjugorje è il centro spirituale del mondo”.
Non a caso le apparizioni iniziarono all’indomani dell’attentato al papa, come per accompagnare e sostenere questa seconda fase del suo pontificato. Fin dall’inizio i veggenti hanno riferito che la Madonna definiva Giovanni Paolo II come il papa che lei stessa aveva scelto e donato all’umanità per questo tempo drammatico.
Il “caso” (se si può chiamarlo caso) ha voluto che un anno fa fosse fissato per la domenica 3 aprile 2005, a Milano, al Mazdapalace, un grande raduno di preghiera dei medjugorjani. Nessuno avrebbe potuto immaginare che proprio quella notte il papa sarebbe morto.
Ed effettivamente se si guarda agli ultimi anni passati, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II Medjugorje è diventato davvero uno dei centri del mondo cristiano. Sono milioni le persone che lì hanno ritrovato la fede e se stessi. In Italia è un mondo sommerso, ignorato dai media, ma bastava il colpo d’occhio, quella domenica del 2005, al Mazdapalace, o il grande numero di persone che ascoltano ogni giorno Radio Maria, per rendersi conto di quanto la Regina della Pace abbia ingrandito il suo regno sotto il pontificato di papa Wojtyla. Nella giornata di sabato 2 aprile, prima della morte del papa, apparendo a un’altra dei sei veggenti, Mirjana, a Medjugorje, la Madonna – secondo le cronache – ha rivolto questo significativo invito: “In questo momento vi chiedo di rinnovare la Chiesa”. La ragazza ha osservato che era un compito troppo difficile, troppo grande. E la Madonna, secondo i resoconti medjugorjani, ha risposto: “Figli miei, io sarò con voi! Rinnovate prima voi stessi e le vostre famiglie, e vi sarà più facile”.
Mentre tanti guardano al Conclave, ai primi passi del nuovo papa Francesco e a tutto l’operato della Chiesa con criteri politici, bisogna imparare a vedere l’opera e la forza misteriosa che guida la Chiesa, la protegge e che si manifesta per soccorrere l’umanità in grave pericolo.
Karol Wojtyla non aveva dubbi in proposito e per ventisette anni ne ha ripetuto il nome all’umanità, affidando a lei tutto se stesso, la Chiesa e il mondo.
*Antonio Socci, giornalista, ha realizzato una inchiesta giornalistica che ha raccolto nel libro “Mistero Medjugorje”.
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